< HYPERSENSELESS RESIDENCY 2023 – on invitation
SCORE PER OTTOBASSO, BASSOTUBA, CLARINETTO BASSO, TROMBA, GONG, BATTERIA E VOCI
Juan Pablo Macías
In continuità con la mia ricerca sul suono, il progetto prevede la creazione di un nuovo score, il quinto che si aggiunge a RUTUGURI RATARA TATARA RANA (2020), soffio vento uccelli (2020), Tuba Tuba Tuba Tuba and Modified Capriccio for Tuba (2020-21), fino a che tutti non sono liberi nessuno è libero (2022) realizzati a partire dall’uso della cut-up technique o découpé dei dadaisti e William S. Burroughs applicato alla musica, o a partire da cues e indicazioni per la lettura, soffi o gesti…
Score per ottobasso, bassotuba, clarinetto basso, tromba, gong, batteria e voci verrà definito dopo l’incontro con Pierre Bohr, liutaio dell’ottobasso di Milano, che ebbe il suo primo laboratorio nella Casa degli Artisti a Milano (1991-94), e Nicola Moneta (proprietario dell’ottobasso). L’idea è di creare una riverberazione di basse frequenze attraverso una pluralità di strumenti (l’ottobasso scende fino a 16,35 hz) utilizzando soltanto le note a bassa frequenza dello spettro. Lo spartito, liscio, si costruirà aleatoriamente attraverso una concatenazione di frequenze d’ottobasso, bassotuba, clarinetto basso, gong, così come clic di tromba, clarinetto basso, batteria, clic di bocca e canto tantrico di gola.
L’esecuzione finale sarà frutto di questo incontro, ricerche e dialoghi che vorrei attivare durante la residenza di Hypersenseless non solo con Pierre Bohr e Nicola Moneta (ex occupanti della casa degli artisti), ma anche con altri musicisti e figure del panorama della produzione culturale degli ultimi 30 anni in Italia, rintracciando le motivazioni creative, ma anche politiche di determinata produzione culturale, così come degli imperanti monopoli sonori, che come ben segnala Morton Feldman nella prima puntata di Radio Happenings (1966) insieme a John Cage, appare come una cultura che si intromette insistentemente nella nostra quotidianità.
E’ prevista la produzione di un doppio vinile dove incidere da un lato la composizione (esecuzione score) e, dall’altro, i dialoghi.
La residenza si sviluppa in più momenti, ed è previsto un appuntamento pubblico in data da definirsi.
Prima fase 17-18/02/2023
Seconda fase – data da definirsi
Il lavoro di Juan Pablo Macías (nato a Puebla, Messico, nel 1974, vive e lavora a Livorno, Italia) è una ricerca sull’anarchismo come critica della rappresentazione, che si articola in diversi processi prendendo forme differenti. Progetti editoriali, poesia, video, installazioni, performance, servono come ambiti per evidenziare diverse situazioni prodotte dall’incontro tra poteresapere e insurrezione-sapere, o tra il sistema della rappresentazione e l’emotività. Macías è redattore capo di TIEMPO MUERTO journal (2012-ongoing) e WORD+MOIST PRESS (2014-ongoing), due progetti editoriali su anarchismo e pensiero libertario. Macías ha anche ideato (concepito?) BAS – Banca Autonoma di Sementi Liberi da Usura (2014) in Abruzzo, una banca dei semi libera da usura che unisce parole libertarie e sementi intesi come i due principali fondamenti della vita umana, sebbene siano entrambi soggetti a un dominio esclusivo e a pratiche monopolistiche. Il suo lavoro è stato esposto al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Casino Luxembourg, Maison Rouge Paris, Confort Moderne Poitiers, Villa Romana, Firenze, tranzitdisplay a Praga, National Center for Contemporary Art, Mosca. A Città del Messico, al Museo Universitario de Arte Contemporáneo (MUAC), Museo de Arte Moderno (MAM), MUCA, Museo Carrillo Gil, Museo Ex Teresa Arte Actual, Sala de Arte Publico Siqueiros (SAPS), Museo Amparo, Puebla. Ha preso parte alla Biennale di Istanbul, a quella di Jakarta e di Yinchuan. È stato residente della Fondazione Antonio Ratti di Como, Database a Carrara, Guilmi Art Project in Abruzzo, La Stanza della Seta in Sicilia e della Josef and Anni Albers Foundation in Senegal. Il suo lavoro è parte di numerose collezioni tra cui quella del Museo Amparo (MEX), Collezione la Gaia (IT), Nomas Foundation (IT) e Colección Adrastus (ES).
Pierre Bohr si è formato presso la Scuola di liuteria di Milano fondata dall’ organologo Marco Tiella, poi attraverso lo studio di strumenti originali e l’incontro con liutai e studiosi specializzati nella musica antica. Dal 1981 ha iniziato a ricostruire viole da gamba e violoncelli per quei giovani musicisti che nell’onda del rinnovamento sociale, culturale ed estetico degli anni appena trascorsi avvicinandosi alla ricerca nella pratica musicale antica, inseguivano suoni liberi da quella pesantezza – accumulata nel tempo alla ricerca di volume – verso timbri dimenticati e che sembravano un bisogno dell’uomo contemporaneo.
Finita la scuola con una mezza dozzina di compagni di scuola dà vita al Gruppo Liutai Milanesi specializzati in strumenti per la musica antica, hanno un negozio-laboratorio in via Pastrengo, dove lavorano e condividono macchine, acquisti, abbonamenti a riviste, disegni, ecc.
Nel 1987 ha passato un periodo di apprendistato dal liutaio Herbert Rahs di Vienna. Dal 1988 con i colleghi Stefano Solari, Olivier Fadini e Kevin O’Neill lavora in un grande Atelier nella Casa degli Artisti di Corso Garibaldi a Milano, dove in continuità con la lunga storia di questa casa collaborano per quasi 20 anni con artisti, fotografi, scenografi. Un periodo molto ricco di intrecci tra musica, letteratura, arte e artigianato.
Nel 1990 alla ricerca dei limiti dell’udito, condividendo una passione con il contrabbassista Nicola Moneta nasce il progetto “Octobasse”, prima ricostruzione moderna dello strumento di J.B. Vuillaume, portato a termine dopo un approfondito studio, rilievo dell’originale e lungo lavoro nel 1994.
Dal 1994 vive e lavora a Gagliano di Mugello (Firenze) per sei anni.
Dal 2003 partecipa a incontri che raccolgono otto liutai/e da tutta Europa per una settimana di studio e lavoro con con cadenza biennale nei laboratori adiacenti la segheria di Bernard Michaud; questo scambio oltre a moltiplicare le conoscenza porta spesso a scoperte interessanti e un grande arricchimento umano. Nel settembre del 2007 apre l’attuale laboratorio nel secondo cortile di via Farini 2. Nel 2007/08 insegna per un corso di specializzazione in liuteria barocca presso la scuola di liuteria di Cremona, esperienza che, al pari della presenza di tirocinanti in bottega, stimola la riflessione e il mettersi in discussione. Dal 2007 al 2016 con colleghi liutai organizza annualmente la mostra Hören und Streicheln a Vienna.
La ricerca sul suono degli strumenti montati con corde di budello, insieme all’evoluzione delle tecniche costruttive attraverso il tempo e i cambiamenti culturali, sono sempre stati al centro del suo interesse, e di frequente collabora con musicisti, musicologi e altri liutai.
Ha costruito strumenti per musicisti di molti paesi e che suonano al di là di molti confini. La ricerca sugli strumenti antichi attraverso fonti scritte, iconografiche e strumenti conservati sino ad oggi lo hanno portato a tenere conferenze e all’esposizione di ricerche e lavori in ambito organologico.
Ha tre figli e vive e lavora a Milano.
Nicola Moneta, milanese, ha cominciato a studiare con intento professionale il contrabbasso seguendo privatamente, all’inizio degli anni 80, l’insegnamento del Maestro G.Scotto, allora primo leggio nell’orchestra del Teatro alla Scala. Successivamente ha allargato i suoi interessi musicali allo studio delle percussioni specializzandosi soprattutto come timpanista.
Fin dall’inizio appassionato di musica barocca ha approfondito gli aspetti della prassi esecutiva antica utilizzando un’arciviola contrabbassa, una tromba marina da lui stesso costruita e le varie taglie dei timpani che erano in uso tra i secc. XVI e XIX.
E’ inoltre l’unico al mondo in grado di suonare l’Octobasse, un gigantesco contrabbasso a tre corde, ed è proprietario del solo esemplare funzionante. Lavora stabilmente con diverse orchestre, sia sinfoniche che di musica antica, ha registrato CD per la Fonè, Bongiovanni, Sarx e numerose altre case discografiche.
Si è laureato in Economia e Commercio alla Bocconi nel 1984 e nel 1986 in Scienze Politiche all’Università Statale.
HYPERSENSELESS RESIDENCY è il programma di residenza su invito a cura di Cose Cosmiche che mette a disposizione ad artisti e ricercatori da varie discipline un luogo dove sia possibile elaborare e dedicarsi a progetti considerati insensati: oltre il buon senso comune, gli standard, le norme e normalizzazioni (consapevoli o inconsapevoli) della produzione artistica e intellettuale del tempo… di questo tempo. Realizzato grazie al supporto della Fondazione Arthur Cravan.
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